mercoledì 8 febbraio 2006

Che c'entra la CocaCola con la pace?

Stamattina su La7 guardavo un dibattito sull'attentato di Monaco '72 e qualcuno diceva che l'orrore di quell'atto (oltre per gli atleti morti) era anche causato dal fatto che le Olimpiadi erano sempre state un simbolo di pace e di fratellanza tra i popoli. In fondo anche durante i giochi di Berlino '36 svoltisi in pieno regime nazista, il gesto più eclatante fu l'abbandono dello stadio da parte di Hitler per non dover stringere la mano a Jesse Owens, vincitore di quattro medaglie d'oro.

Ecco, partendo da questi presupposti , la domanda è:
Si possono sponsorizzare la pace e la fratellanza? A prescindere dai giudizi sull'etica della sociètà sponsorizzante è giusto che la fiaccola olimpica, che dovrebbe portare il suddetto messaggio di pace e di fratellanza in giro per il mondo viaggi seguita da due furgoncini ricoperti di loghi pubblicitari peggio di una vettura du Formula1?
[che poi, visto che la logica dello sponsor dovrebbe essere "tu puoi godere di questo evento grazie a me", e visto in che stato versa la pace in questi giorni ci fai pure la figura del purciaro, che magari potevi investire maggiori sforzi per un miglior evento...].

Quindi io credo che qelli che si terranno a Torino in questo giorni non saranno giochi olimpici, ma una fiera aziendale e chi parteciperà non saranno gli atleti degli sport invernali, bensì una squadra di animatori che sosterrano prove di  destrezza  per sollazzare il personale aziendare riunitosi nella solita amena località di montagna per l'ennesima convention inutile e costosa.

Del resto da un'azienda che come testimonials ha scelto degli orsi polari umiliati e ridicolizzati che ti potevi aspetta'...



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