lunedì 3 aprile 2006

Non chiedetemi perché

[in realtà per rispondere a una delle tre domande più frequentemente rivoltemi da quando sono nato]


LA STORIA DI ANTAR


(Sìrat `Antar), romanzo popolare arabo di vari autori anonimi.






Celebre opera dell'inventiva popolare scritta intorno al XII sec. le cui parti narrative sono in prosa rimata, mentre le parlate dei personaggi sono in versi.


Antar è lo storico eroe-poeta del periodo preislamico, autore di una delle famose Muallaqàt (v.), attorno alla cui figura la fantasia popolare ha intessuto varie leggende raccolte in quest'opera.


Nato da un emiro della famosa tribù degli Abs, Shaddàd, e dalla schiava negra Zabìba catturata in una razzìa, Antar deve vincere tutti i pregiudizi dovuti alla nascita disonorevole e al colore della pelle. Fin dall'infanzia egli dà prova di grande forza, coraggio e generosità entrando per questo nelle grazie del re Zuhayr. Dopo aver ripetutamente salvato la tribù dal pericolo, il padre Shaddàd lo riconosce come figlio e Antar viene sollevato dalla condizione di schiavo a quella di nobile cavaliere. Innamorato della cugina Abla egli riesce a sposarla solo dopo aver adempiuto le pericolose condizioni impostegli dallo zio, padre di Abla, per acconsentire alle nozze. Diviene il protettore della tribù e sottomette i più forti eroi dell'epoca, spesso divenendone poi amico. Vince pure una tenzone poetica contro i più valenti cantori e il suo poema, la "muallaqa", viene appeso alla Kaba della Mecca. Lo ritroviamo successivamente in Iràq per ottenere mille cammelle di specie pregiata promesse in dono al padre di Abla e diviene buon amico dei re di quel paese. Lo stesso accade con gli "shah" di Persia, dopo averli per qualche tempo combattuti. In Siria va ad uccidere l'avversario di un suo amico e, divenendo per una serie di fatti tutore del re minorenne, regna per qualche tempo sul paese. Entra in contatto, sia d'incontro che di scontro, coi Franchi. Su invito dell'imperatore bizantino si reca a Costantinopoli dov'è ammirato e festeggiato. Ma esigendo il re dei Franchi la consegna di Antar prigioniero, questi parte col figlio dell'imperatore e con l'esercito bizantino in spedizione per il paese franco sottomettendolo a Costantinopoli. Poi passa in Spagna sconfiggendone il re e percorre da vincitore le province dell'Africa del nord, dal Marocco all'Egitto. Libera Roma da un assedio. Inoltrandosi in Africa per punire i Sudanesi egli arriva nel regno del Negus che scopre essere il nonno della madre Zabìba. Antar muore infine, ucciso dalla freccia avvelenata del suo nemico Wizr che egli aveva fatto accecare. Questi, dopo essersi allenato a colpire le gazzelle seguendone i rumori, coglie l'eroe, ma muore immediatamente dopo per il timore di averlo mancato. Antar morente, sul suo fido destriero Abjar, riesce ancora ad allontanare i nemici dai suoi.



Celebre nell'oriente arabo fin dalla sua apparizione, il romanzo era declamato fino a pochi anni fa nei caffè dell'Egitto e della Siria. Sulla sua scia si svilupparono altri "romanzi di cavalleria", spesso inneggianti alle gesta dei campioni arabi in lotta contro i Crociati. L'orientalistica europea lo scoprì nel secolo scorso e lo chiamò l'Iliade degli Arabi.



Non esistono traduzioni in lingua italiana.



2 commenti:

phoenix_rider ha detto...

E io non lo conoscevo? Che strano ^^;

Fenny

phoenix_rider ha detto...

E io non lo conoscevo? Che strano ^^;

Fenny