giovedì 17 maggio 2007

Luigi Calabresi non era Peter Parker

La tagline di Spiderman recita "Un grande potere porta grandi responabilità". Evidentemente questo vale a New York ma non a Milano.

Luigi Calabresi era un commissario della polizia italiana, vice-responsabile della squadra politica della questura di Milano la notte [15 dicembre 1969] in cui il ferroviere anarchico Giuseppe Pineli fu sollevato a forza e buttato oltre il parapetto di una finestra del quarto piano del palazzo della Questura meneghina.
Dalle mie parti se uno viene defenestrato chi in quel momento è il massimo responsabile dell'ufficio ha la responsabilità penale del gesto.
Ma andiamo con ordine:
Giuseppe Pinelli quella notte non deveva stare in questura perché, essendo stato fermato il 12 [successivamente alla Strage di Piazza Fontana] e durando il fermo di polizia massimo 48 ore, avrebbe Dovuto essere o libero o in carcere.Quella notte invece Pinelli era in questura. Ed era sottoposto ad un duro interrogatorio diretto dal commissario Calabresi.

Pochi minuti prima della mezzanotte il suo corpo colpisce il marciapiede sottostante la finestra. E qui i fatti si fanno un po' confusi. Infatti, secondo la prima versione ufficiale, Pinelli si sarebbe gettato gridando "È la fine dell'Anarchia!" e i poliziotti si sarebbero affrettati a prestare subito i soccorsi. Con tanta solerzia che [secondo i tabulati] l'ambulanza sarebbe stata chiamata un paio di minuti prima del salto. Altre ipotesi parlano di omicidio dopo percosse e sevizie. La versione ufficiale definitiva palaa invesce di morte per "malore attivo" [una autorevole inchiesta sui fatti riguardanti la morte di Pinelli la trovate qui].

Comunque, quali che siano le modalità della morte di Giuseppe Pinelli, resta il fatto che il commissario Calabresi quella notte era il responsabile di quell'ufficio e in un paese normale [tipo quello dove vive Peter Parker] sarebbe stato condannato per crimini che vanno dall'omicidio premeditato, al favoreggiamento, all'abbandono del posto del lavoro, visto che è stato anche detto che non si trovava nella stanza al momento della morte [che io non lo so se poi è normale che un commissario si allontani dal luogo di un interrogatorio].
Invece nella vostra Italietta Bella il commissario Calabresi viene insignito delle massime onorificenze, gli vengono dedicate strade, monumenti e francobolli e viene commemorato il giorno della sua morte con cerimonie e targhe.

Come gia detto, da 'ste parti basta farsi ammazzare per diventare eroi e martiri. [a meno di essere anarchici, ovviamante]

12 commenti:

abteilung ha detto...

a me è piaciuta la moglie di rutelli che ha detto, parole testuali, che l'anarchico pinelli è volato dalla finestra. non sapevo che gli anarchici sapessero volare. il problema è che non lo sapeva neanche pinelli...

FamChinaski ha detto...

Non si scherza un cazzo...

"è la storia di una società che precipita e che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio:fino a qui tutto bene,fino a qui tutto bene,fino a qui tutto bene...il problema non è la caduta... ma l'atterraggio"

cornersoul ha detto...

Solo che qui, mentre si cade, si rimbalza sugli spunzoni al lato.
"fin qui tutto bene" un cazzo. Raggiungeremo il suolo cadaveri da un pezzo...

sapu ha detto...

E' una cosa che discutevamo tra amici...
Uno diceva che quando si fanno queste commemorazioni è naturale che ci si dimentichi di qno: la scorta di Moro o Borsellino, la moglie di Falcone, per dire.
Un altro che questa commemorazione è stato il definitivo seppellire l'ascia di guerra.
E forse è così: Calabresi non meritava di morire ammazzato così e Calabresi era -quantomeno- responsabile della morte di Pinelli.
Forse è tempo che se ne parli con questo tono, col tono distaccato con cui si può discutere se Cesare meritasse le 23 pugnalate...

cornersoul ha detto...

Calabresi non meritava di morire ammazzato [c'è forse qualcuno che lo meriti?].
Ma di qui a farne un eroe e una brava persona mi pare che se ne passi.

abteilung ha detto...

calabresi non meritava di morire e neppure pinelli. infatti a pinelli nessuno gli ha fatto una targa commemorativa...

sapu ha detto...

Ma un eroe è, nell'immaginario, una figura positiva (o 'una brava persona' per dirla con parole tue.
E un 'servitore dello stato' che muore nell'adempimento del 'proprio dovere' (o per le conseguenze) è un eroe.
Per dire: se Placanica l'avessero tirato giù dalla camionetta e sprangato a morte per quel che aveva fatto oggi sarebbe un eroe.

E' "l'immaginario" il problema.
Un immaginario che ci impedisce di vedere il bene in una persona che consideriamo il male e viceversa...

Però, continuo a non riuscire a non essere in disaccordo col voler seppellire l'ascia di guerra per quella vicenda...

Falloppio ha detto...

Quel titolo e' geniale.

E' giusto ricordare il Pinelli che e' stato suicidato.

Del resto, si sa, gli anarchici sono sempre abbastanza confusionari.

Capita che uno voli giu' da una finestra.

Falloppio ha detto...

Se Pinelli era Peter Parker si salvava.
Invece gli anarchici non hanno super poteri, hanno solo superidee e superideali.


Che fanno rumore solo quando cadono.

stellato ha detto...

#4sapu

D'accordo. Storicizziamo e parliamone con distacco. Con lo stesso distacco serenamente constatiamo chi tra i due, Cesare e Marco Giunio Bruto, fosse un infame assassino.

Buona domenica.

utente anonimo ha detto...

... mai lette tante stronzate tutte insieme: avete provato a contattare il Notaio delGuinnes Book??

Francesco Bastianelli

utente anonimo ha detto...

bruto ha ucciso cesare,ma hai pensato al fatto che cesare era un infame assassino di massa, che non fece altro che guerre per il suo potere personale nella sua vita?