lunedì 10 novembre 2008

Tu sei il fiume, io sono la barca

"Non tutti i cambogiani che ho incontrato, però, si sentono «liberati». Alcuni, dopo quattro anni di quotidiano terrore, non riescono ancora a credere che tutto sia finito, temono che ci saranno altre epurazioni e preferiscono non essere riconosciuti, identificati. Uno studente m'ha pregato di non usare il suo nome, dicendomi: «Tu sei il fiume,io sono la barca; tu te ne vai, io debbo restare»."

Fantasmi - Dispacci dalla Cambigia di Tiziano Terzani - ed. Longanesi. [pag.218]

Un ottimo modo per scoprire il Tiziano prima di Anam.

Tra l'altro, leggendo questo libro, ho capito perché si dice 'na Camboggia!...


No, seriamente, se volete provare a capire cosa voglia dire essere calpestati da tutti, stranieri o meno. E, soprattutto , volete farvi un'idea di quella che è sempre stata [e sempre sarà, secondo me] la politica estera statunitense. Procuratevelo.

1 commento:

FamChinaski ha detto...

Perchè da che mondo e mondo, un uomo solo non potrà mai cambiare il mondo.
In gamba sempre!
Ale