Cioé fammi capire:
Tu Stato decidi arbitrariamente che il nome che noi abbiamo scelto per nostro figlio non ti piace e non cerchi nemeno argomenti convincenti* per, appunto, convincerci. A te non piace, tu ti sei autoconcesso il diritto di impedirci di chiamarlo come vogliamo noi, tu ce lo impedisci. Amen.
Ma non ti basta. Non ti basta di averci impedito di chiamarlo come abbiamo deciso [per motivi nostri, magari pure importanti]. No, tu decidi che lo dobbiamo chiamare come pare a te. Ovviamente cercando di compiacere, in questo, quanto più possibile il potere al quale hai deciso di sottometterti.
*"Venerdì è un nome ridicolo", dice. Magari dipende dal proprio retroterra culturale...
6 commenti:
E' incredibile constatare che perfino a confronto con due minchioni che decidono di chiamare il figlio Venerdì (perche tocca dillo che non sò proprio dù cime ...), lo Stato faccia una figura peggiore, imponendogli di chiamarlo Gregorio (per la gioia del pastore tedesco)
Pensavo fosse tutta una burla... se fosse stata femmina per me l'avrebbero accettato.
Ale
ah non ho capito, non lo posso chiamare Venerdì perchè risulterebbe offensivo ma il nome di un papa non lo è? e se per loro fosse offensivo? ma poi come si permettono di decidere loro il nome, che razza di imposizione, Venerdì era e Venerdì ha da restà, ecco tutto. nessuna discussione.
DieMaus, Assurdo, ma da 'ste parti tutt'altro che incredibile. Mi pare che i Tedeschi abbiano un'espressione che vuol dire "tipico italiano". Ecco...
Ale, Se era femmina mi sa che la chiamano Mercoledì... ;)
BuddyBradley, Secondo me così sarà, in effetti. Sui documenti ci possono mettere il nome che je pare. Quello vero è come ti chamano quelli a cui vuoi bene. Conosco un sacco di gente che sui documenti non ha il proprio nome.
[Resta il fatto che io la trovo un'ingerenza pesante da parte di uno stato che si immischia sempre più spesso in fatti che non lo dovrebbero riguardare]
...e io che vorrei chiamare mio figlio Katzùo, dici che lo reputeranno ridicolo? allora sono proprio teste di kàtzuo!
salot'
Mah io mi chiamo Sciltian e il prete non voleva battezzarmi con questo nome. Mia madre disse: "Peccato" e fece per portarmi via dalla chiesa. Il prete la rincorse, purtroppo, e mi battezzò ugualmente.
Ma era il 1974, e l'Italia era una repubblica laica.
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